LAMENTO PER LA MORTE DI PASOLINI

Giovanna Marini, 1975.

[Questo bellissimo canto di Giovanna Marini si riferisce alla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, assassinato all'idroscalo di Ostia nella notte del 2 novembre 1975, e venne composto nel dicembre dello stesso anno. Il modulo musicale riprende intenzionalmente quello di una Passione contadina della tradizione abruzzese, l'Orazione di San Donato, e ne segue nel testo l'impianto narrativo: è infatti tipico dei canti popolari di Passione, soprattutto nel Centro Italia, la narrazione per orario, collegando le varie ore ai momento significativi della Crocefissione di Cristo.]


Persi le forze mie persi l'ingegno
la morte m'è venuta a visitare
"e leva le gambe tue da questo regno"
persi le forze mie, persi l’ingegno.
Le undici le volte che l'ho visto
gli vidi in faccia la mia gioventù
o Cristo me l'hai fatto un bel disgusto!
le undici le volte che l'ho visto
l'undici e un quarto mi sento ferito
davanti agli occhi ho le mani spezzate
e la lingua mi diceva "è andata è andata"
l'undici e un quarto mi sento ferito
l'undici e mezzo mi sento morire
la lingua mi cercava le parole
e tutto mi diceva che non giova
l'undici e mezzo mi sento morire
mezzanotte m'ho da confessare
cerco perdono dalla madre mia
e questo è un dovere che ho da fare
mezzanotte m'ho da confessare
ma quella notte volevo parlare
la pioggia il fango e l’auto per scappare
solo a morire lì vicino al mare
ma quella notte volevo parlare
e non può non può può più parlare può più parlare
e non può non può può più parlare può più parlare
e non può non può può più parlare può più parlare
Persi le forze mie persi l'ingegno
e la morte m'è venuta a visitare
"e leva le gambe tue da questo regno"
persi le forze mie, persi l’ingegno.




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