IL MAGGIO DELLE RAGAZZE

[La realtà del territorio montano riserva ancora oggi riti calendariali di grande suggestione, ad iniziare dai cerimoniali di benvenuto alla primavera, popolarmente identificata con l'arrivo del mese di maggio: la notte del 30 aprile, un gruppo di ragazzi saluta ritualmente l’arrivo della bella stagione con canti sotto le finestre delle ragazze del paese. È il canto delle “ambasciate” o “maggio delle ragazze”, una serenata itinerante di giovani cantori e musicisti, che, di casa in casa, portano indirizzi augurali (i rispetti) ai capi famiglia e messaggi d'amore (le ambasciate) alle ragazze; tali messaggi sono accompagnati, lungo l’itinerario, da un autentico inno alla vita e alla primavera, il cui testo si fa risalire al cantastorie Giulio Cesare Croce (1550-1609), che raccontò in poesia la vita delle classi popolari emiliane; il canto riprende questo stile antico rielaborato in chiave popolare e viene sostenuto da un gruppo tradizionalmente formato da strumenti a corda con violino, mandolini e chitarre. Il canto qui proposto si trova sia in Toscana, nella Garfagnana, che in Emilia a Riolunato, sull'Appennino modenese.]


Ecco il ridente maggio
ecco quel nobil mese
che viene a dare imprese ai nostri cuori
che viene a dare imprese ai nostri cuori.

E’ carico di fiori
di rose e di viole
riluce come il sole ogni riviera
riluce come il sole ogni riviera.

Ecco la primavera
ecco il tempo novello
tornar che più mai bello e più giocondo
tornar che più mai bello e più giocondo.

Ecco che tutto il mondo
si riempie dall’egrezza
di gaudio e di dolcezza e di speranza
di gaudio e di dolcezza e di speranza.

(Ambasciata)
Io son venuto per ambasciator
innanzi a voi magnifica donzella
qui mi ha mandato il vostro caro amore
per lui io canto, per lui io ho favella
qui mi ha mandato il vostro caro aiuto
per lui io parlo e per lui io vi saluto.


E va per ogni stanza
la vaga rondinella
in questa parte o in quella a fare il nido
Eccoci tutti quanti
col bel maggio fiorito
che a noi fa dolce invito a far ritorno.

(Ambasciata)
E vi saluto tante volte tante
quante ne può pensar la vostra mente
ei v’ama tanto che struggere si sente
or tocca a voi ad essere costante
quale speranza in cor più nutrirete
se non d’amor e or amar lui dovete.


Ecco il ridente maggio
ecco quel nobil mese che viene a dare imprese ai nostri cuori
che viene a dare imprese ai nostri cuori.




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