SINTESI DELLA RIUNIONE DEL "ROMA MIGRANTS' SOCIAL FORUM" TENUTA IL 17.10.01 PRESSO IL VILLAGGIO GLOBALE

1. Da Caserta a Perugia, la piattaforma dei diritti
 
E' stato distribuito il testo approvato a Perugia dal Forum su immigrazione e asilo e assunto dall'Assemblea dell'Onu dei Popoli. Il giudizio netto sulla legge Bossi-Fini ed anche sulla legislazione attuale, la denuncia della "guerra interna" e la proposta di una vera e propria "interposizione umanitaria" nei luoghi in cui i diritti sono e saranno minacciati (frontiere, questure, centri di detenzione, ghetti urbani), l'individuazione degli obbiettivi e l'assunzione della proposta di un'assemblea nazionale a roma intorno al 10 novembre - tutto questo è nella linea aperta in settembre dall'assemblea della Rete No-Global a Caserta.
 
Dunque ormai pare acquisita da un vasto arco di associazioni, centri e forum la piattaforma che si proporrà nei prossimi giorni, dopo il passaggio di Firenze, a tutto l'arco di associazioni, sindacati, organismi sociali e partiti disposti a sostenerla:
 
- Diritti civili (voto amministrativo, accesso alla cittadinanza, competenze comunali e non di ps per il soggiorno)
- Canali d'ingresso legale per ricerca di lavoro
- Regolarizzazione di tutti i lavoratori stranieri presenti in Italia, e norme che la consentano "a regime"
- Difesa ed estensione dei diritti e dei servizi sociali
- Abolizione dei centri di detenzione, e netto rifiuto della loro estensione agli asilanti
- Rivendicazione di una legge organica sull'asilo aderente alla Costituzione
 
Dino di Senzaconfine e Luca del Vittorio Emanuele cureranno la redazione della piattaforma, che sarà diffusa a livello nazionale per raccogliere adesioni.
La piattaforma sarà diffusa, anche con l'eventuale presidio con cartelli e simili, in occasione dell'iniziativa della Caritas romana del 26 ottobre (presentazione del Dossier statistico sull'immigrazione), sulla quale la riunione ha espresso un giudizio critico non tanto per la presenza del ministro Maroni come interlocutore governativo, ma per l'assenza di ogni cenno al disegno di legge e alla situazione attuale.
 
2. La lotta alla legge segregazionista
 
Questa infatti è la definizione migliore del ddl Bossi-Fini, varato dal governo il 12 ottobre: apartheid giuridica, discriminazione sociale e nel lavoro, arbitrio di polizia, precarizzazione totale.
 
E' possibile che il ddl abbia tempi rapidi, anche grazie all'emergenza bellica e al suo sfondo razzista. Bossi ha già minacciato il ricorso al voto di fiducia in parlamento. Dunque si porrà anche un problema di battaglia parlamentare, sia per ridurre il danno della legge (anche attraverso emendamenti mirati che ne facciano saltare le contraddizioni), sia per denunciare la ferita alla democrazia. La riunione ha però escluso una pura battaglia emendativa rispetto a un testo nettamente razzista. Il terreno di gran lunga più importante sarà quello dell'opposizione sociale.
Dovremo essere chiari con gli immigrati su un punto: cosa è possibile ottenere oggi? Realisticamente, il ddl passerà. Si annunciano proposte di correzione da parte dell'area cattolica sui ricongiungimenti familiari e sull'ingresso per "sponsorizzazione", ma non sono punti determinanti. Nel migliore dei casi si potrà ottenere di escludere dalla legge gli ultimi articoli forcaioli contro il diritto d'asilo, di aprire spazi alla regolarizzazione (sanatoria e norme permanenti), di smussare alcune norme particolarmente pesanti sulle espulsioni. Comunque la battaglia dovrà essere frontale e complessiva.
 
Nei prossimi giorni Vivi (Progetto diritti), Grazia (Lunaria) e altri cureranno la redazione e traduzione nelle lingue principali di un volantone di spiegazione del disegno di legge, in termini chiari e comprensibili, da diffondere specialmente fra gli immigrati.
 
La prima iniziativa di rilievo, che si propone in particolare alle organizzazioni dei giuristi (oltre al Forum sociale dei giuristi romani, Antigone, Md, Asgi, Agd, Codi), sarà un convegno sulla legge Bossi-Fini da tenere il giorno dopo l'iniziativa della Caritas, sabato 27 ottobre, in una sala centrale a Roma. Al convegno, che dovrà essere condiviso e costruito insieme a tutto il Forum Sociale romano, saranno invitati anche partiti, sindacati e soprattutto, perchè ne siano protagoniste, le associazioni dei migranti e dei profughi. Dell'iniziativa si faranno carico Stefano (Prc), Dino (Senzaconfine) e Loredana (Villaggio globale).
 
3. Il nesso guerra-razzismo
 
La riunione ha convenuto che è necessario attrezzarsi contro l'ondata montante di xenofobia, e in particolare di "silamofobia" (la proposta scellerata di Speroni di chiudere le frontiere ai musulmani, le retate di polizia su base etnico-confessionale, la campagna contro gli imam...).
 
La risposta migliore è un ciclo di incontri in ogni quartiere fra italiani e stranieri, da organizzare in collaborazione con i Forum sociali territoriali sui temi della convivenza e della pace, anzitutto per conoscersi e combattere i pregiudizi.
 
Una specifica campagna da avviare è quella in difesa dei profughi di guerra (delle guerre passate e presenti, della guerra in corso, di quelle che incombono): anzitutto afghani, kurdi, pakistani, irakeni. Va rivendicato, come in occasione di altre guerre, un provvedimento di automatica protezione umanitaria di tutti coloro che giungano in Italia da queste ed altre aree coinvolte dal conflitto, e vanno difesi i luoghi di accoglienza a Roma rispetto alle retate, alle espulsioni, alla negazione di accoglienza - e aglis gomberi di polizia annunciati.
Infatti il giorno dopo la riunione del 17 il Comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico ha deciso (vedi Messaggero e Repubblica di oggi) di procedere allo sgombero, per motivi di lotta al terrorismo (!), di tutte le occupazioni più o meno formali di stabili da parte di immigrati e profughi provenienti da aree "sospette" - a partire dai pakistani! E' un film già visto: l'ex Pantanella fu sgomberata nel '91 in tempo di guerra del Golfo. Dovremo chiedere cosa ne pensa il Comune di roma, visto che alla riunione era presente l'assessore alla "Sicurezza" Liliana Ferraro.
 
Questo accresce comunque l'urgenza di una rete di pronto intervento a tutela dei diritti dei singoli immigrati e dei collettivi.
 
Per ora le situazioni che si sono offerte di contribuire all'Osservatorio permanente antirazzista, con telefoni collegati o da collegare a segreterie, sono:
- Csioa Villaggio globale (Lungotev. Testaccio, Ex mattatoio - 06.57300329 - 335.7375176, fax 06.5757233) lunedì e mercoledì ore 15-20
- Casa dei diritti sociali (via dei Mille 6, 06.4464613 - 347.4735067) lunedì ore 17-20
- Senzaconfine (via di Monte Testaccio 23, 06.57288635, emergenze legali 335.6566034 - 339.3835598) lunedì, mercoledì, venerdì ore 17-19
- Azad (Lungotev. Testaccio, Ex mattatoio - 06.57302933 - 339.6504639, fax-segr. 06.57305132) dal lunedì al venerdì ogni giorno ore 18-21
- Laboratorio di quartiere Primavalle (via Bonelli 4, 06.6144279 - 335.6984283) mercoledì ore 17-20
 
Questa rete di strutture di tutela dei diritti e di denuncia delle loro violazioni va estesa fino a coprire l'intera città, e coinvolgere e mettere in rete i servizi legali e i giuristi democratici. Su questo si chiede una stretta collaborazione del Forum Sociale dei giuristi romani.
Una rete analoga e parallela dovrà indicare i luoghi di accoglienza e i servizi "a bassa soglia" che scelgono di tutelare tutti i migranti, compresi gli irregolari, anche sfidando, se necessario, leggi e normative contrarie ai diritti fondamentali.
 
4. Le iniziative di movimento
 
Vanno sostenute le vertenze già in atto, e in particolare:
- quella per il diritto al soggiorno di coloro che l'hanno richiesto nel '98 (3500 ancora in attesa a Roma) o ne hanno chiesto il rinnovo in assenza di rapporto di lavoro formale (almeno 15.000 a Roma);
- quella per l'accoglienza dei profughi di guerra, aperta di fatto dai kurdi residenti nel centro Ararat, sgomberati da Colle Oppio o precariamente alloggiati nei centri convenzionati con il comune.
 
Per il 10 novembre, tutte le associazioni presenti alla riunione hanno convenuto che la manifestazione nazionale va confermata a Roma, contro il WTO e insieme contro la guerra e il razzismo, e al suo interno va organizzata una forte presenza dei migranti. Se questo nella riunione di Firenze risultasse impossibile, si propone che il 10 novembre veda comunque manifestazioni in tutte le città italiane, centrate soprattutto sulla "guerra interna" in corso contro i diversi per religione o provenienza e contro il dissenso in genere.
 
Rimane la prospettiva di una manifestazione nazionale contro il razzismo e la legge razzista, per la piattaforma delineata all'inizio di questo messaggio: la data potrà essere intorno al 18 dicembre (Giornata internazionale per i diritti dei migranti), o anche prima, se si registrasse una drammatica accelerazione del dibattito parlamentare sulla legge Bossi-Fini.
 
5. Infine...
 
Invitiamo tutti/e a iscriversi alla mailing list del Migrants' Forum, inviando un messaggio a questo indirizzo: romamigrantforum-subscribe@yahoogroups.com . Una volta iscritti, l'indirizzo mail per far circolare documenti è lo stesso senza "-subscribe".
 
La prossima riunione è convocata per mercoledì 24 ottobre alle ore 18.30, sempre presso il Villaggio Globale. Si richiede la presenza di tutte le strutture che non hanno partecipato alle precedenti riunioni: il tema non riguarda gli "addetti ai lavori", ma tutti!



Roma Sud-Ovest Social Forum
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