via delle Zoccolette


Il nostro nome, la nostra storia, la nostra denuncia...

Il curioso nome del nostro gruppo nasce banalmente dalla toponomastica della nostra città, a ricordare cioè il luogo dove ci si è conosciuti e si è vissuta una esperienza importante: il servizio civile svolto presso un centro ascolto extracomunitari in un vicolo nel cuore di Roma: via delle Zoccolette, per l'appunto. Quei dieci mesi a stretto contatto con gente scappata dalla propria terra per fame o per persecuzione politica hanno dato occasione a questo manipolo di obiettori di coscienza di lavorare insieme per una causa importante, scoprendo una sintonia di valori e motivazioni che ci ha unito in maniera davvero forte e cementando una amicizia che è andata subito al di là dell'intesa sul lavoro.

Per questo, quando il congedo ha messo fine a quell'esperienza, ci è sembrato naturale cercare nuovi spazi e nuove occasioni per dare continuità a quei dieci mesi. Come potete leggere nella breve presentazione riportata sulla homepage, abbiamo unito la passione per il pallone all'intento di adoperarci per la costruzione di una società solidale, antirazzista e nonviolenta, nella convinzione che il mondo del calcio possa essere un ottimo veicolo sociale per certi valori, e che la violenza che talvolta sporca questo mondo debba essere sbattuta fuori dagli stadi non chiudendo questi ultimi o militarizzandoli come se fossero fronti di guerra, ma rendendoli teatro di messaggi di pace e di solidarietà: ecco come è nato lo Zokkolette Football Club.

La doppia trasformazione della c in k, e quindi la connotazione "estremista" che abbiamo voluto dare al nostro nome, è nata per gioco ma al tempo stesso su basi piuttosto serie: deriva infatti dall'etichetta di obiettori "ribelli", di teste calde, che ci siamo guadagnati durante il servizio civile secondo il giudizio dei nostri superiori, etichetta secondo noi non meritata perché abbiamo sempre operato pensando a rendere quanto più possibile valido il supporto alle tante persone che si rivolgevano al centro con richieste di aiuto e sostegno, non abbiamo mai avuto interessi diversi da questo né tantomeno la voglia di giocare a fare i ribelli. Ci piacerebbe potervi raccontare qualcosa di più di questa vicenda, ma siamo tutti neolaureati alle prime esperienze di lavoro e non abbiamo quattrini da investire per difenderci da iniziative di ritorsione legale. Anche perché il gioco non vale la candela: questo sito non è certo quello della Rai o della Cnn, è frequentato da un gruppetto di amici e conoscenti, ed esporci ad affrontare grane legali per raccontare la nostra storia a ben poche persone, con le quali possiamo peraltro chiacchierare dal vivo davanti a una birra senza bisogno di scomodare internet, è davvero troppo. Così va il mondo, purtroppo a volte i soldi sono un problema, soprattutto quando non si hanno, e sappiamo che chi ci conosce e ci vuole bene ci perdonerà questa cautela, sapendo anche che questo sito è nato per cose che ci stanno ben più a cuore di questa vicenda.

Antonello, Dario, Filippo, Marco, Stefano


Per saperne di più sulla nostra storia e sulle nostre attività potete leggere l'intervista allo Zokkolette F.C. realizzata dal portale Toronews



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