REPUBBLICA SI, MILITARI NO

PARATA? NO GRAZIE

2 GIUGNO: FESTA DELLA REPUBBLICA, NON DELLE FORZE ARMATE

Il 2 giugno non è la festa delle Forze Armate, ma è la Festa di una Repubblica fondata sul lavoro. E’ quindi inaccettabile, vergognoso ed anacronistico farla coincidere con una giornata dedicata all’esaltazione dello strumento militare. Riteniamo che nel terzo millennio siano ben altri i valori da esaltare e mostrare con orgoglio quando si tratti di celebrare la propria identità di Paese democratico: non la propria potenza militare, bensì l’impegno ad adoperarsi per la crescita sociale e culturale della nazione, per i diritti umani e per combattere le ingiustizie e gli squilibri che segnano la nostra società e il nostro pianeta. Anziché mostrare muscoli e far sfilare persone in divisa, il 2 giugno si dovrebbero festeggiare e ringraziare coloro che sono impegnati a vario titolo a far crescere in Italia i valori della pace, della giustizia sociale e della solidarietà; coloro che lavorano per alimentare lo sviluppo culturale, intellettivo, sociale, educativo e scientifico della nazione. Come cittadini nonviolenti non possiamo riconoscerci in una sfilata militare e tantomeno possiamo approvarla se questa celebra la nostra Repubblica, soprattutto in un momento storico in cui il pianeta ha ripetutamente assistito a quale sia l'unico vero volto della macchina militare: quello di portare morte, terrore e distruzione. Fa infatti davvero ribrezzo l'idea di veder sfilare nella nostra città contingenti di armi e uomini in divisa, mentre abbiamo negli occhi la aberrante "guerra preventiva" di Bush che - con la vergognosa approvazione del nostro Paese - ha raso al suolo città e villaggi e causato migliaia di vittime civili in Iraq, drammatico bis di quanto avvenuto l'anno precedente in Afghanistan. Inoltre: quanto costa al contribuente questo mega-spot delle Forze Armate? Intanto i pensionati italiani attendono ancora il promesso aumento delle pensioni e l’istruzione, la sanità, la salvaguardia dell’ambiente e i servizi sociali non subiscono che tagli.

Associazione Obiettori Nonviolenti



2 GIUGNO 2004: consultate la pagina con le foto e i racconti delle iniziative organizzate dalla società civile per esprimere il proprio dissenso verso l'ennesima celebrazione della Festa della Repubblica imposta all'insegna dell'esaltazione delle Forze Armate, scelta che appare ancor più grave ed inaccettabile nel momento in cui la presenza militare in Iraq ha dimostrato il suo volto di morte, tortura e distruzione, oltre che la sua ineluttabilità nel rafforzare il terrorismo e gli estremismi e nell'allontanare la possibilità della Pace.

2 GIUGNO 2003: la società civile torna a mobilitarsi per denunciare quanto sia inopportuno festeggiare la Repubblica, ancora una volta, con una parata di armi e uomini in divisa, gesto ancor più inaccettabile se messo in atto poche settimane dopo la terrificante guerra in Iraq, in cui la macchina militare ha mostrato al mondo il suo unico vero volto: quello di portatrice di morte, terrore e distruzione. Il 2 giugno dovrebbe essere la festa di una Repubblica democratica fondata sul lavoro e invece finisce regolarmente per diventare una giornata dedicata all'esaltazione delle forze armate e all'ostentazione della più ributtante retorica militare, peraltro mai fuori luogo come quest'anno, a poche settimane dalla tragedia subita dal popolo iracheno. Il fatto che per la prima volta abbiano sfilato durante la parata militare anche quattro volontarie del Servizio Civile è una ulteriore aggravante, una scelta che umilia ed offende la storia e il patrimonio politico e culturale del servizio civile. Per questo abbiamo prima chiesto al Presidente della Repubblica di sospendere la parata militare e di destinare i soldi risparmiati a sostegno della popolazione irachena, e poi - essendo tale richiesta rimasta senza risposta - abbiamo partecipato all'azione di un gruppo di pacifisti, che ha esposto uno striscione per il disarmo con un riuscito blitz durante la parata.

2 GIUGNO 2002: leggi la lettera inviata dall'Associazione Obiettori Nonviolenti al Capo dello Stato per protestare in occasione dell'ennesima Festa della Repubblica trasformata in una giornata di propaganda delle Forze Armate, escludendo tutti i cittadini che lavorano e operano per una Repubblica democratica, solidale e nonviolenta.

2 GIUGNO 2001: i militanti dell'Associazione Obiettori Nonviolenti fermati, identificati e trattenuti in Commissariato per aver effettuato un libero volantinaggio contro la parata militare, anacronistica e costosa esaltazione dello strumento armato che ha trasformato la festa di una Repubblica democratica in una sfilata di uomini in divisa, aerei da guerra e carroarmati. Leggete anche l'editoriale del Coordinamento romano Odc pubblicato da "Il Nuovo".

2 GIUGNO 2000: centinaia le adesioni all'appello lanciato dall'Associazione Obiettori Nonviolenti, che ha invitato i cittadini a scrivere alle istituzioni per esprimere il proprio dissenso dalla indecente decisione del presidente Ciampi di ripristinare la parata militare per le vie di Roma in occasione della festa della Repubblica. Leggete il testo dell'appello, l'elenco delle adesioni pervenute e le notizie sulle manifestazioni alternative alla sfilata militare promosse dalle associazioni degli obiettori e dagli enti di servizio civile.