APPELLO CONTRO LA GUERRA DAI VETERANI USA

Una campagna rivolta ai militari delle forze armate degli Stati Uniti è stata iniziata il 6 dicembre 2002 da un gruppo di militari veterani statunitensi di varie esperienze e orientamenti politici, con la diffusione di un "appello alla coscienza" di cui questa pagina pubblica la traduzione italiana. L'elenco completo dei firmatari ed altre informazioni sono disponibili all'indirizzo www.calltoconscience.net.




Un appello alla coscienza dai Veterani

Alle truppe in servizio attivo e ai riservisti

Siamo veterani delle forze armate degli Stati Uniti. Siamo a fianco della maggioranza dell’umanità, compresi milioni di persone nel nostro stesso paese, contro la guerra generalizzata degli Stati Uniti all’Iraq.

Attraversiamo molte guerre e molte epoche, abbiamo molte opinioni politiche e siamo tutti d’accordo sul fatto che questa guerra è sbagliata. Molti di noi hanno creduto che prestare servizio nell’esercito fosse nostro dovere, e che il nostro compito fosse difendere questo paese.

Le nostre esperienze nell’esercito ci hanno portato a mettere in discussione molto di quanto ci era stato insegnato. Adesso capiamo che il nostro VERO dovere è incitarvi, come membri delle forze armate degli Stati Uniti, a scoprire per che cosa venite mandati a combattere e a morire e quali saranno le conseguenze delle vostre azioni per l’umanità. Vi invitiamo, truppe in servizio attivo e riservisti, a seguire la vostra coscienza e a fare la cosa giusta.

Nell’ultima guerra del Golfo, ci venne ordinato, come soldati, di uccidere da una distanza di sicurezza. Distruggemmo molto dell’Iraq dal cielo, uccidendo centinaia di migliaia di persone, civili compresi. Ricordiamo la strada per Bassora – l’ "autostrada della morte" – dove ci venne ordinato di uccidere gli iracheni in fuga. Spianammo trincee con i bulldozer, seppellendo vive le persone. L’impiego di armi all’uranio impoverito lasciò i campi di battaglia radioattivi. Un uso massiccio di pesticidi, farmaci sperimentali, l’incendio di depositi di armi chimiche e pozzi petroliferi si unirono per creare un cocktail tossico che oggi colpisce sia gli iracheni che i veterani della guerra del Golfo. Uno su quattro veterani della guerra del Golfo è invalido.

Durante la guerra del Vietnam ci venne ordinato di distruggere il Vietnam dal cielo e sul terreno.

A My Lai massacrammo più di 500 donne, bambini e vecchi. Non fu una aberrazione, è il modo in cui combattemmo la guerra. Impiegammo l’Agente Orange sul nemico e poi ne sperimentammo gli effetti di persona. Sappiamo che cosa significa il Disturbo da stress post-traumatico perché i fantasmi di oltre due milioni di uomini, donne e bambini ancora perseguitano i nostri sogni. Fra di noi sono più quelli che si sono suicidati dopo essere tornati a casa di quelli che sono morti in battaglia.

Se sceglierete di partecipare all’invasione dell’Iraq, sarete parte di un esercito di occupazione. Sapete cosa significa guardare negli occhi di un popolo che vi odia nel più profondo?

Dovreste pensare a che cos’è in realtà la vostra "missione". Vi stanno mandando a invadere e occupare un popolo che, come voi e me, sta solo cercando di vivere la propria vita e di allevare i propri figli.

Essi non pongono una minaccia per gli Stati Uniti, anche se hanno per leader un dittatore brutale. Chi sono gli Usa per dire al popolo iracheno come gestire il proprio paese quando molti negli Usa credono che neanche il loro stesso presidente sia stato eletto legalmente?

Si sta denigrando Saddam per aver gassato la sua stessa gente e aver cercato di sviluppare armi di distruzione di massa. Tuttavia, quando Saddam commetteva i suoi peggiori crimini gli Usa lo sostenevano. Questo sostegno comprendeva il fornirgli i mezzi per produrre armi chimiche e biologiche. Mettete ciò a confronto con i risultati spaventosi delle sanzioni economiche guidate dagli Usa. Più di un milione di iracheni, soprattutto bambini e neonati, sono morti a causa di queste sanzioni. Dopo aver distrutto tutta l’infrastruttura del loro paese compresi gli ospedali, i generatori di elettricità, e gli impianti per il trattamento delle acque, gli Usa poi, con le sanzioni, hanno bloccato l’importazione di merci, medicinali, parti e sostanze chimiche necessari a ripristinare anche le più elementari necessità della vita.

Non c’è onore nell’omicidio. Questa guerra è omicidio sotto un altro nome. Quando, in una guerra ingiusta, una bomba vagante sganciata uccide una madre e il suo bambino non è "danno collaterale", è omicidio. Quando, in una guerra ingiusta, un bambino muore di dissenteria perché una bomba ha danneggiato un impianto per il trattamento dei liquami, non è "distruggere le infrastrutture del nemico", è omicidio.

Quando, in una guerra ingiusta, un padre muore per un attacco cardiaco perché una bomba ha interrotto le linee telefoniche, e quindi non ha potuto chiamare una ambulanza, non è "neutralizzare le strutture di comando e di controllo", è omicidio. Quando, in una guerra ingiusta, un migliaio di poveri contadini soldati di leva muoiono in una trincea difendendo una città in cui hanno vissuto tutta la vita, non è vittoria, è omicidio.

Ci saranno veterani che guideranno delle proteste contro questa guerra all’Iraq e la vostra partecipazione ad essa.

Durante la guerra del Vietnam migliaia in Vietnam e negli Usa rifiutarono di seguire gli ordini. Molti resistettero e si ribellarono. Molti divennero obiettori di coscienza e altri andarono in prigione piuttosto che prendere le armi contro il cosiddetto nemico. Durante l’ultima guerra del Golfo molti soldati resistettero in vari modi e per molte ragioni diverse. Molti di noi uscirono da queste guerre e si unirono al movimento contro la guerra.

Se mai i popoli del mondo dovranno essere liberi, deve arrivare un momento in cui essere un cittadino del mondo ha la precedenza sull’essere il soldato di una nazione. Quel momento è arrivato.

Quando arriveranno gli ordini di imbarco, la vostra risposta avrà un impatto profondo sulle vite di milioni di persone in Medio Oriente e qui in patria. La vostra risposta aiuterà a stabilire la strada del nostro futuro. Avrete scelte dall’inizio alla fine. I vostri comandanti vogliono che voi ubbidiate. Noi vi esortiamo a pensare. Vi esortiamo a fare le vostre scelte sulla base della vostra coscienza.

Se sceglierete di resistere, noi vi sosterremo e saremo al vostro fianco perché siamo arrivati a capire che il nostro VERO dovere è verso i popoli del mondo e il nostro comune futuro.

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